Commissione Europea

Per opportuna informazione si segnala che, in preparazione del Consiglio Pesca di dicembre, nel corso del quale gli Stati Membri saranno chiamati a negoziare le quote di pesca nell’Atlantico e nel Mare del Nord, la Commissione europea ha presentato oggi un proposta per le quote di pesca del 2017. Si tratta dello schema annuale per l’ammontare di pesce che può essere pescato dai pescatori UE, facendo riferimento anche al Totale Ammissibile di Catture (TAC).     Sulla base di pareri scientifici ricevuti, la Commissione propone di mantenere o aumentare le quote per i 42 stock che si trovano in buono stato di salute, e di ridurre le catture per i 28 stock che risultano impoveriti.

  • Stock a livelli sostenibili: rana pescatrice delle acque meridionali, sogliola dello Skagerrak/Kattegat, sugarello della penisola iberica, nasello settentrionale ed eglefino del Mare d’Irlanda:
  • Stock sfruttati in modo insostenibile: merluzzo bianco delle acque ad ovest dell’Irlanda, Mar Celtico, Golfo di Biscaglia e penisola iberica, sogliola del Mare d’Irlanda, merlano ad ovest della Scozia, lepidorombi e merluzzo giallo del Mar Celtico e Mar d’Irlanda, passera di mare del Kattegat, spigola.
  • Stock per i quali mancano dati scientifici: riguardo i 26 stock per i quali non sono disponibili dati sufficienti, sono stati fissati TAC inferiori ma mantenuti per 5 anni. Per due di questi stock, spratto delle acque della Manica e passera di mare nel Mar Celtico, i pareri scientifici aggiornati indicano un ulteriori degrado degli stock pertanto è necessaria una riduzione ulteriore.

 

Successivamente ci si aspetta che la Commissione proponga delle quote addizionali (c.d. quote top-up o integrazioni) per la pesca sottoposta all’obbligo di sbarco. Tali quote aggiuntive sono dovute al fatto che i pescatori non potranno più rigettare le catture accidentali, ma saranno obbligati a sbarcarle. Pertanto le quote consentite saranno aumentate per facilitare l’applicazione dell’obbligo di sbarco. Le integrazioni esatte per ogni tipo di pesca saranno stabilite in base ad un parere scientifico atteso per metà novembre.

La proposta riguarda gli stock gestiti esclusivamente dall’UE e quelli gestiti con i paesi terzi, come la Norvegia, o tramite organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) negli oceani di tutto il mondo. Negoziati internazionali sono ancora in corso per molti degli stock interessati e per alcuni di essi si attendono ancora i pareri scientifici. Per tali stock le cifre saranno incluse in una fase successiva, una volta conclusi i negoziati con i paesi terzi e le ORGP.    La proposta odierna sarà in discussione al Consiglio di dicembre, per entrare in vigore dal 1° gennaio 2017.

 

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