ESITO DEL CONSIGLIO D’EUROPA AGRICOLTURA E PESCA

Nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca, che si è svolta nelle giornate di ieri ed oggi a Bruxelles, i Ministri europei:

  • hanno raggiunto all’unanimità un accordo sui totali ammissibili di cattura (TAC) e le quote per gli stock pelagici nell’UE e nelle acque internazionali dell’Atlantico Nordorientale, per il 2017 e 2018. Gli stock interessati sono:  squali pelagici, pesce sciabola nero, granatiere di roccia e berglax, berice rosso, pagello e musdea bianca. In considerazione della vulnerabilità degli stock pelagici e al fine di prevenire il loro eccessivo sfruttamento, il Consiglio ha deciso di ridurre le TAC per la maggior parte degli stock. Tale accordo verrà formalmente approvato nel corso della prossima riunione del Consiglio e sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2017.

 

  • Piano pluriennale per gli stock demersali del Mare del Nord. La Commissione ha presentato la sua Proposta di Regolamento, che stabilisce un piano pluriennale di gestione per gli stock demersali del Mare del Nord. Obiettivo della proposta è garantire che lo sfruttamento degli stock sia sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientali, in linea con i principi del rendimento massimo sostenibile ed in accordo con l’approccio ecosistemico nella gestione della pesca. In particolare la proposta affronta il tema della pesca mista nel contesto del nuovo obbligo di sbarco, incorporando tutti gli stock rilevanti in un unico piano di gestione. Questo include gli obiettivi legati al tasso di mortalità che, dove disponibili, rappresenteranno la base per la predisposizione dei TAC annuali. Inoltre, il piano introduce misure di salvaguardia per fornire un quadro di riferimento volto a ripristinare gli stock quando scendono al di sotto di limiti biologicamente sostenibili. Si tratta del secondo piano pluriennale di gestione proposto in linea con la riformata PCP. I Ministri hanno accolto la proposta come un buon punto di partenza, ma hanno richiesto maggiori flessibilità e un’attenzione particolare a non imporre oneri amministrativi eccessivi. Alcune delegazioni hanno richiesto pareri scientifici ulteriori per risolvere le problematiche legate alla pesca mista. Altri punti trattati sono relativi all’ambito della proposta e il problema della relazione con i Paesi terzi che pescano negli stessi mari.

 

  • Gruppo Regionale delle Acque Nordoccidentali: implementazione dell’obbligo di sbarco, incluso il potenziale problema della pesca delle specie a contingente limitante. Il Regno Unito ha informato, tramite il Gruppo Regionale, i ministri del lavoro svolto per trovare soluzioni alla potenziale sfida posta dalle cc.dd. specie a contingente limitante, in vista dell’applicazione dell’obbligo di sbarco. Alcune specie, se poste al di sotto dell’obbligo di sbarco, rischiamo di provocare una “strozzatura”, vale a dire l’impedimento della piena perseguibilità di una specie a cause del rischio di cattura di una nuova specie la cui quota è stata esaurita. Ciò può avvenire a livello di singola imbarcazione o di intera regione marittima. Le delegazioni hanno accolto le azioni del gruppo, concordando sulla serietà del problema ed hanno domandato di cominciare un dibattito al riguardo, per evitare la chiusura prematura della pesca in futuro. La Commissione ha mostrato un atteggiamento di apertura nei confronti della possibilità di trovare soluzioni al problema, quali la rapida adozione di piani pluriennali, scambio delle quote, flessibilità fra le specie ed altre misure tecniche.

 

  • Completamento di piani di azione per specifiche condizionalità ex ante in relazione al FEAMP. La Commissione ha riferito sui piani di azione per le condizionalità ex-ante non soddisfatte, specifiche per il FEAMP. Ha esortato gli Stati Membri a intraprendere le azioni necessarie per garantire il completamento dei propri piani di azione entro i termini legalmente previsti, al fine di essere in grado di beneficiare del supporto finanziario previsto nell’ambito del FEAMP. Fra le generali condizionalità ex ante, applicabili per tutti i fondi, 4 di queste sono specifiche per il FEAMP: relazione sulla capacità di pesca, piano d’azione pluriennale per l’acquacoltura, capacità amministrative per la raccolta dati e capacità amministrativa di controllo della pesca.

 

  • Piano di rigetto per certe specie demersali delle acque Nordoccidentali e Sudoccidentali. Il Consiglio ha deciso di non opporsi all’adozione di tali piani di rigetto da parte della Commissione.

 

  • Piano di rigetto per i molluschi bivalve Venus spp. nelle acque territoriali italiane. Il Consiglio ha deciso di non opporsi all’adozione di tali piani di rigetto da parte della Commissione.

 

  • Piano di rigetto per certe specie pelagiche delle acque Sudoccidentali. Il Consiglio ha deciso di non opporsi all’adozione di tali piani di rigetto da parte della Commissione.

 

 

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