PESCE SPADA SI VA VERSO LE QUOTE

Si è tenuta ieri pomeriggio presso la D.G. pesca del MIPAAF la riunione volta ad informare il mondo associativo sull’evolversi delle norme relative alla pesca del pesce spada in ossequio agli accordi ICCAT dello scorso novembre.

Ricordiamo che la quota per il Mediterraneo è fissata in 10.500 tonnellate di catture, rilevate dai dati trasparenti del pescato riferito all’anno 2015, anche se, va detto, che il sommerso presunto, da indizi, si rileva essere particolarmente assai significativo.   La decisione politica, assunta in Portogallo in sede ICCAT, ha purtroppo permesso di ripartire la quota pesce spada 2015 anche a soggetti come il Marocco,  la Turchia ed altri Stati che non avevano catture di questa specie.   Tale decisione ha fatto si che la quota del Mediterraneo fosse ripartita tra un maggior numero di soggetti e quindi proporzionalmente si abbassasse.

Gli Stati mediterranei ancora non hanno deciso i criteri di ripartizione della quota di bacino, anche se le manovre in atto, guidate da Spagna e Grecia, andranno a penalizzare l’Italia che ha la quota più elevata di catture nel Mediterraneo.

La quote di catture di pesce spada nazionale risulta essere per il 2015 di 4.270 tonnellate, e quota simile anche per il 2016, quindi quasi il 42% delle quote dell’intero Mediterraneo, quote che in forza delle previsioni annunciate dal Ministero e sopra esposte, potrebbero essere in gran lunga in proporzioni inferiori a quelle attese.

Le barche assegnatarie di eventuale quota saranno quest’anno 851, lista che in forza dei vincoli ICCAT potrebbe essere implementata di un 5% del numero di barche (circa 42 unità), questo per poter permettere il recupero di barche effettivamente operati a pesche spada rimaste fuori lista, il tutto se si fosse in grado di dimostrare tramite log-book (per unità sopra i 10 mt. l.f.t.) e le fatture di vendita per le unità sotto i 10 mt. l.f.t.,. dimostrando così che la barca opera effettivamente a pesce spada.    Invitiamo coloro che fossero nelle condizione di presentare istanza per rientrare nella lista ICCAT.   Ribadiamo potrebbero essere ammesse solo 42 imbarcazioni che dimostrino in forza delle catture nei 5 anni precedenti di aver avuto quote elevate di pesca di questa specie.

Segnaliamo che il Ministero ha annunciato che saranno inseriti nelle lista dei “punti di sbarco” circa 15 nuovi porti accogliendo le istanze pervenute dalle associazioni di categoria, la nostra compresa.

La Direzione Generale ha evidenziato che a

Le quote saranno assegnate in forza del “principio di stabilità relativa”, quindi variabili di anno in anno.  Il direttore gen. Rigillo ha lamentato il fatto che a valutazione del Ministero le dichiarazioni di sbarcato e note di vendita del 2015 e del 2016 sono di gran lunga inferiori all’effettivo pescato, questo a detta del direttore penalizza il sistema pesca dell’ Italia.

La definizione delle quote a livello di bacino Mediterraneo non saranno stabilite prima del prossimo fine maggio, pertanto solo a giugno si avrà la possibilità di fissare le quote nazionali.   Questi ritardi comunque costringono a non attuare le quote individuali, ma con tutta probabilità per il 2017 di attuerà una quota nazionale unica che permetterà la pesca fino al Suo esaurimento.

Per il futuro, a detta del com.te Vittorio Giovannone, responsabile di settore grandi pelagici, presso la D.G. pesca, questa attività applicherà le quote individuali per barca, che saranno fissate su criteri variabili di anno in anno per adeguare le quote ai principi di maggiore trasparenza e dichiarazione, oltre alla necessità di premiare, con quote più ampie, le imprese che nella proporzione delle catture, negli anni precedenti, dimostrino di avere pescato elevate quantità di pesce spada, rilevando che questa attività è fondamentale per la sostenibilità economica dell’impresa di pesca.

Ricordiamo che sulla quota di bacino (Mediterraneo) nei prossimi 5 anni si applicherà una decurtazione annua del 3% ogni anno fino al 2022 (fino alla perdita del 15% della quota).

Da ultimo il Ministero ha annunciato che, se gli obiettivi di ricostituzione degli stock di pesce spada non fosse possibile raggiungerli nei tempi prefissati, con tutta probabilità si giungerà all’eliminazione di un certo numero di barche dall’attuale novero di unità, oggi presenti in elenco riducendo il numero di alcune centinaia, come avvenuto anche per il tonno, eliminando quelle barche che non fanno della pesca del pesce spada un attività fondante l’economia dell’impresa di pesca.

 

2 thoughts on “PESCE SPADA SI VA VERSO LE QUOTE

  1. Buon giorno, io vorrei acquistare una imbarcazione con permesso pesce spada … domanda … in imbarcazione con permesso ma senza fatturato fino ad oggi è che fatturerà dal 2018 in poi avrà quote X lo spada ? Chiedo giustamente X cercare di capire prima di finalizzare L acquisto Grazie anticipatamente

    1. Le imbarcazioni con permesso sono quelle inserite nell’elenco pubblicato sul sito del Ministero Pol. Agricole Alimentari e Forestali, la presenza in licenza di attrezze deputqati aalla cattura del pesca espada come palangaro o ferrettara senza inserimento nell’elenco non da diritto alla possibilità di pesca di tale specie. Le imbarcazioni inserite in elenco sono poco più di 800. Fare particolare attenzione tra 6 mesi il ministero farà una verifica sulla abitualità a tale pesca verificando se nel triennio precedente l’imbarcazione inserita in elenco abbia operato con continuità alla pesca del pesce spada, e lo ha fatto con catture professionali se ciò non fosse avvenuto la barca sarà tolta dagli elenchi. Se nel 2018 si domostra che l’attività supera abbondantemente i minimi per ritenere la pesca professionale (750 kg. annui). Mi regolerei così per essere più o meno sicuro, avere una quota per il triennnio (qanche se pescata in un anno) non inferiore a 3.000 kg. gistificando poi l’inettività per due anni con un giustificativo.

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