PIANI DI GESTIONE PESCA, IL MINISTERO CEDE ALLA COMMISSIONE PESCA PER SALVARE IL FERMO PESCA 2018 ED ALTRI SOSTEGNI FEAMP

Non condividiamo la pressione imposta all’Italia sui Piani di Gestione da parte della Commissione Pesca, ma per le scelta di adeguarsi “ob-torto collo” non possiamo biasimare l’operato del nostro Ministero che ha optato forse per la strada meno penalizzante.  Varato quindi il Decreto Ministeriale che modifica i Piani di Gestione nazionali bocciati dalla Commissione Pesca della UE relativi al triennio 2018-2020, ed in prospettiva al raggiungimento degli obiettivi per il periodo 2021-2023.   La Direzione Generale di via XX Settembre ha inviato a Bruxelles una lettera sfumata ma che di fatto accoglie buona parte delle richieste dalla Commissione quali  osservazioni al precedente documento.    Il mancato accoglimento avrebbe messo a rischio il pagamento del fermo pesca 2018 ed altri sostegni FEAMP oltre ad aprire una infrazione nei confronti del nostro Paese.     L’obiettivo è quello di giungere nei periodo 2018-2020 al parziale raggiungimento del MSY (sforzo di pesca massimo sostenibile) per poi giungere al pieno obiettivo entro il 2023.    Con una riduzione media dello sforzo di pesca per le specie bersaglio di ogni GSA che riepiloghiamo nelle nota sotto evidenziata:

 

.                       2019                2020    .

 

GSA 9             10%                7%

GSA 10            10%                 7%

GSA 11            10%                 7%

GSA 16              6%                 5%

GSA 17-18        8%                 8%

GSA 19            10%                 7%

 

Per le specie gestite dai Piani si passerà ad un sistema simile alle TAC  con il controllo delle quote di pesca e delle giornate di pesca, oltre ad altri criteri quali la citata potenza motore.   Un riduzione in termini orari che potrebbe oscillare con diversità da GSA a GSA con una decurtazione di giornate di pesca che varieranno da una riduzione minima di 20 gg. ad un massimo di 30 gg. annui.     La definizione della riduzione dello sforzo di pesca verrà rimodulata e diversificata per singola GSA.    Il periodo di riferimento e di raffronto per ogni segmento di flotta (strascico, volante, palangaro, pesca artigianale, ecc….) sarà quello dello sforzo di pesca (attività effettuata) nell’anno 2015.    La riduzione annua dello sforzo di pesca sarà calcolata in termini di giornate di pesca effettivamente svolte, pescato e in potenza motore (non è chiaro come questo parametro si possa modificare entro il 2020).   Sono comunque a rischio i fermi pesca 2019 e 2020 almeno per la parte relativa al sostegno economico delle imprese.   In questo contesto al fine di difendere la sostenibilità economica e sociale del settore è auspicabile che si possa liberare il comparto pesca dalle rigidità determinate dai giorni ammessi alla pesca e giorni non ammessi, rigidità in base ad esigenze di calendario, l’auspicio è che si passi ad un budget annuo di giornate di pesca gestite per impresa in base alle esigenze del mercato e dell’impresa stessa, questo per dare maggiore valore all’operato e all’immissione dei prodotti sul mercato.   L’amministrazione ha comunque affermato che il Piano sarà progressivamente modificato alla luce dei risultati raggiunti.

 

 

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