Scontro tra posizioni rigide oggi al Parlamento Europeo, prevale al voto a maggioranza (si 342, no 295, astenuti 24) la proposta della Commissione del P.E. con la posizione di conservazione dello “status quo”, bocciata l’istanza di modifica della proposta delle Commissione, che mirava ad una significativa riduzione dello sforzo di pesca. Evidente è stata l’incapacità nel condividere una proposta di mediazione tra le due posizioni, un vero fallimento della “politica europea”, vincono a sportellate le lobby dei conservatori e delle industrie di trasformazione, perdono gli operatori che auspicavano una riduzione dei giorni e delle quote di cattura. Forse ed il “mare” ad uscirne con le ossa rotte. Non vorremo trovarci tra qualche anno di fronte al pianto greco o meglio alle lacrime di coccodrillo ed a pretestuose giustificazioni sul fallimento della misura ed il crollo del settore, affermano gli operatori della pesca delle Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
Quella emersa oggi è la posizione del Parlamento si attende ora in sede di trilogo il confronto tra Parlamento, Commissione e Consiglio.