Alla riunione odierna del MEDAC tra in vari argomenti è stato affrontato il tema del GREEN DEAL, la linea guida di tutte le politiche ambientali dell’Unione Europea, che ha due crono-programmi primo step 2030 e secondo step 2050. L’obiettivo principale è la tutela mediante la strategia sulla Bio-diversità, le misure per raggiungere tale obiettivo sono:
- Riduzione dell’impatto con l’ambiente delle attività umane (cambiamento climatico, inquinamento e pesca);
- Recupero degli ambienti bio-degradati;
saranno a tal proposito modificati tutti gli strumenti per i singoli settori economici compresa la Politica Comune della Pesca che avrà sempre più ambiente tra i suoi obiettivi oltre che un maggiore contrasto alla pesca illegale. La sua governance vedrà un incrocio di norme che si intrecceranno su temi compatibili tra loro:
- Diritto ambientale;
- Diritto Comunitario;
- Diritto Internazionale;
La riduzione delle emissioni ed attività sarà volta a raggiungere l’obiettivo del minore inquinamento (-30% target finale), un lungo percorso, che oggi si posiziona a -11%. E’ stata richiesta durante il dibattito una migliore Pianificazione delle aree di mare (OECM) tanto da tenere a conto le innumerevoli zone che per altri vincoli rispettano anche il divieto di pesca, così che esse possono essere annoverate tra le zone di effettivo riposo biologico, come la presenza a mare di “parchi eolici”, le “zone di servitù militari”, le “FRA”, e gli specchi di mare ove si è in presenza di “piattaforme estrattive”.
Si è poi relazionato sulla validità ed efficacia delle FRA (Fisherie Restricted Areas) nel Mediterraneo, particolare spazio ha avuto la FRA del Pomo (IT e HR) che riscuote pareri positivi nell’ambito delle ricerca per i risultati che in poco tempo si sono rilevati a seguito della “parziale” chiusura alla pesca.
Si è parlato anche della probabile costituzione di nuove FRA attraverso l’inserimento nei Piani di Gestione Pluriennali per le risorse demersali quali la FRA della foce del fiume Ebro (SP), la FRA del canale di Otranto (IT,AL,GR) e di piccole dimensioni la FRA del Canyon di Bari (IT).
E’ stato presentato poi un rilevante dossier sull’inquinamento del mar Mediterraneo di particolare impatto, con uno studio sulla presenza delle microplastiche nei pesci e negli esseri marini acquatici in genere.
Infine da ultimo un è stato presentato un documento sulla sostenibilità socio-economica del comparto pesca periodo 2019-2020. La perdita economica del settore pesca ad oggi rilevata si aggira intorno al 13%.