Si riducono i consumi di pesce fresco nei ristoranti e nelle famiglie, chiudono la pescherie e quindi i mercati ittici all’ingrosso ed alla produzione, la conseguenza è il blocco della flotta iniziano Puglia, Calabria, Toscana e Lazio le prime regioni con le marinerie di Gallipoli, Vibo Valentia, Viareggio e Terracina ed in preallarme per la chiusura anche gli impianti di allevamento ittico. In programma a breve il blocco di altre marinerie. L’intero sistema, dai trasporti ittici, ai cantieri navali, ai servizi si incammina ad un fermo a tempo indeterminato, 12.000 imprese e 28.000 addetti impegnati tra pesca e acquacoltura, oltre circa 4.000 imprese tra servizi navali-portuali e aziende nel settore della commercializzazione all’ingrosso e servizi tecnici con circa 7.000 addetti.