A rischio di tenuta la risorsa piccoli pelagici nelle GSA 17 e 18, le imprese sono allo stremo! Tutti conoscono questa situazione ma non c’è il coraggio di fare concretamente qualcosa, è evidente che alcune lobby bloccano i tavoli istituzionali.

Tutti conoscono questa situazione ma non c’è il coraggio di fare concretamente qualcosa, è evidente che alcune lobby bloccano i tavoli istituzionali.

 

Fino ad oggi è stato inesistente il confronto sui tavoli nazionali, fumoso quello sui tavoli internazionali (con Croazia, Slovenia, ed altri eventuali contraenti) dove non si è raggiunto alcuno accordo tra Stati, tante parole, ma una sola certezza che ad oggi sono inapplicati gli atti esistenti e nessun passo avanti è stato fatto, con una chiara ed evidente volontà di non giungere ad una efficace gestione della risorsa, per il lavoro di ostracismo attuato da certe frange di portatori di interesse.   Ricordiamo che in qualsiasi tentativo di gestione la connessione tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica è fondamentale per la buona riuscita e il raggiungimento degli obiettivi, senza regolamentazione del mercato si rischia di far fallire ogni sforzo di contenimento del prelievo, una regolamentazione che si può attuare solo ed unicamente con la responsabilizzazione degli Stati e, riteniamo indispensabile, anche delle imprese, mediante l’affidamento di quote (TAC).     E’ su questo che i portatori di interesse del “non fare” vogliono far saltare il banco.

Ora basta, l’amministrazione decida, si stacchi da un evidente appiattimento sulla politica delle lobby più retrive, cammini senza indugio verso la definizione delle quote nazionali, e l’affidamento delle quote individuali.    Attui, su questa linea, una politica di confronto maschia con gli Stati frontalieri.   Proposte condivise, in tal senso, con il ceto peschereccio COLDIRETTI-Impresapesca li ha già presentati da tempo (dicembre 2016), attendiamo da oltre 5 mesi la convocazione di un tavolo nazionale presso il MIPAAF per capire che cosa l’amministrazione voglia fare relativamente alla risorsa piccoli pelagici in Adriatico, anche nel contesto degli indirizzi CGPM e Commissione.      Oltre l’estate non si può andare per assumere decisioni risolutive.

 

 

 

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