Approvato il REGOLAMENTO (UE) n.2020/460 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 marzo 2020 che modifica diversi regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all’epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al “coronavirus”).
La proposta istituisce misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all’epidemia di COVID-19. La proposta interesse, fra le altre cose, anche il FEAMP. Nel provvedimento viene sottolineato come il FEAMP dovrebbe sostenere i fondi di mutualizzazione e le assicurazioni degli stock per salvaguardare il reddito dei pescatori e degli acquacoltori colpiti da una crisi sanitaria pubblica. Nello specifico, sono proposte le seguenti modifiche al Reg(UE) 508/2014 (FEAMP) ai punti 7) e 8):
7) l’articolo 35 è modificato affinché il FEAMP possa contribuire ai fondi di mutualizzazione che forniscono compensazioni finanziarie ai pescatori in caso di perdite economiche causate da una crisi della sanità pubblica, e
8) l’articolo 57 è modificato per aggiungere la possibilità per il FEAMP di salvaguardare le entrate dei produttori acquicoli contribuendo a un’assicurazione degli stock acquicoli che copra le perdite economiche dovute a una crisi della sanità pubblica.
Inoltre, la Commissione ed il Parlamento propongono di rinunciare quest’anno all’obbligo di chiedere ai Paesi membri il rimborso dei prefinanziamenti che non sono stati spesi a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FSE), del Fondo di coesione (FC) e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) fino alla chiusura del programma.
In allegato: troverete il testo finale del Reg. (UE) n.460/2020, volto a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all’epidemia di COVID-19.