CIVITANOVA MARCHE

CIVITANOVA MARCHE PORTO

A Civitanova, nel decennio che va dal 1919 al 1929, vi era una flotta peschereccia composta da 180 lancette a vela per una stazza complessiva di circa 400 tonnellate.

A bordo delle imbarcazioni vi erano grossomodo 350 marinai ed in totale nella città più o meno 3000 persone vivevano dei proventi della pesca, pescatori, familiari e commercianti.

La presenza delle cooperative e di numerosi cantieri navali caratterizzò la vita e l’economia del porto.

I cantieri navali Anconetani, Gaetani, Canaletti e Santini favorirono ed assecondarono lo sviluppo della marineria che rapidamente trasformò le lancette a vela in pescherecci a motore.

Non si assiste però ad uno sviluppo parallelo della marineria e del porto, e le notevoli difficoltà per la realizzazione e l’ampliamento dello scalo inducono molti pescatori ad abbandonare la città per trasferirsi nelle vicine Ancona, San Benedetto, Pescara, Termoli e Rimini.

Successivamente alcune famiglie si trasferirono anche sul Tirreno, a Livorno e Civitavecchia.

Questo processo indebolì la marineria locale che visse un periodo di stasi fino agli anni Cinquanta.

Tra gli anni Cinquanta e Sessanta riprendono e si intensificano i lavori di costruzione del porto, si arresta il flusso migratorio dei pescatori e, a partire proprio dagli anni Sessanta, riprendono vigore le attività delle cooperative, con iniziative che poi proseguiranno anche nel decennio successivo:

la vendita di generi alimentari alle imprese di pesca e alle loro famiglie e la vendita di carburante per i pescherecci che vanno acquisendo una potenza sempre maggiore.

A seguito della riforma tributaria nel 1973, i soci proprietari delle aziende di pesca costituiscono l’Associazione Produttori Pesca Coop, lo scopo della nuova società è quello di collocare il prodotto ittico dei soci su altri mercati oltre a quello locale e l’assistenza contabile e fiscale.

Negli anni Ottanta la cooperativa realizza un nuovo fabbricato in area demaniale nel quale vengono collocati gli uffici amministrativi.

Prosegue anche il potenziamento della fornitura del carburante, oltre ai due impianti di distribuzione Agip convenzionati ne viene realizzato un terzo, dotato di deposito e distribuzione del carburante.

Fra gli anni Ottanta e Novanta la Regione Marche interviene con propri finanziamenti sul porto di Civitanova.

Viene raddoppiata la larghezza del molo est e costruito lo scalo di alaggio nel molo di riva.

L’incremento delle attività della cooperativa proseguono negli anni Novanta con l’acquisto del motoscalo “Elidra 200”, per l’alaggio e il varo dei motopescherecci.

Viene fondata la “Servizi Portuali s.r.l” a supporto delle attività delle imprese di pesca locali e di quelle delle marinerie limitrofe.

Nel 1998 i soci della cooperativa, tramite l’Associazione Produttori Pesca, partecipano alla Costituzione del Consorzio per la gestione del mercato ittico e l’anno successivo partecipano alla costituzione della “Pesca Service Coop”, società che gestisce i servizi di pulizia del porto e del mercato ittico.

Nel 2009 ha avuto luogo l’inaugurazione della banchina a vista sul molo est, intitolata all’indimenticato Luigi Gasparroni, opera che completa l’ammodernamento del molo sud con il rifacimento delle banchina di riva.

Attualmente fanno base nel porto 45 strascicanti, 12 imbarcazioni che praticano la piccola pesca e 25 vongolare, recentemente inoltre al largo della costa sono stati realizzati 6 impianti per l’allevamento delle cozze.

Civitanova

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