FERMO PESCA 2017 PER LO STRASCICO, UN PICCOLISSIMO PASSO AVANTI, CON ALCUNE CONDIZIONI …

 

La direzione generale della pesca del MIPAAF annuncia modifiche sulla gestione del fermo tecnico a valenza biologica, conosciuto come “fermo pesca”, ormai cristallizzato nel suo format da 35 anni, un modello di gestione dell’iniziativa ha impegnato nel arco temporale ingentissime risorse, le quali però non hanno dato risultati visibili o apprezzabili.  La produzione ittica nazionale, in questi 35 anni, è calata del 50% (la produzione si aggira oggi a poco meno di 200.000 ton.), il settore in questo periodo ha perso nel suo complesso 18.000 posti di lavoro, la flotta è calata del 33%, il reddito delle imprese è alla soglia della sopravvivenza.   Tra i mestieri, della pesca, i sistemi a traino (in particolare lo strascico) è quello che ha subito la flessione più forte.   Nessun risultato è stato raggiunto ne in materia di sostenibilità ambientale che di sostenibilità economica.  Un cambiamento è NECESSARIO ed ineludibili, senza rinvii, e riteniamo non coraggioso il piccolo passa che è stato fatto con la proposta di scelta del 15 gg. obbligatori in coda ai 30 gg. di fermo pagato.

La formula della chiusura delle aree di nursery, come da tempo proposto da COLDIRETTI-Impresapesca, con la scelta individuale per impresa del periodo di riduzione temporale dell’attività di pesca, resta a nostro modo l’unico modo per contemperare la tutela delle risorse e la tutela del reddito.

L’amministrazione ha dichiarato che ancora non è disposta ad un cambiamento di rotta, rinviando di un altro anno ogni sostanziale modifica.      Con rammarico prendiamo anno di questa mancata volontà di modificare una percorso non idoneo.     La formula sarà come per gli altri anni prevista in un blocco estivo di 45 gg. obbligatori (30 gg. continuativi a rimborso e 15 gg. a scelta senza rimborso successivi, ma che per ovvi motivi tutti aggregheranno in continuità ai precedenti 30 giorni);  un blocco estivo che apre una voragine alle importazioni nei periodi topici del consumo di pesce, e ne può valere, a sopperire i cali, la residua produzione delle barche della piccola pesca artigianale.

Alcune condizioni restano però ineludibili, dalle Marche al Molise il periodo di blocco della pesca, per indicazione delle marinerie, non potrà partire prima del 01 agosto, per evitare danni alla ricostituzione degli stock a causa di un anticipata ripresa della pesca prima del 15 di settembre.    Il medio basso Tirreno propone un avvio del fermo tecnico o i primi giorni di luglio oppure a partire da settembre.

Le marinerie della Toscana e Liguria hanno già espresso il loro rifiuto all’ennesimo fermo tecnico che non abbia alcuna valenza biologica, ma una misura di mera sospensione dell’attività di pesca, il tutto senza una valida ragione ambientale ed economica.   La protesta da tantissime marinerie si eleva contro questo inefficace fermo rafforzata dai mancati pagamenti del premi degli anni 2015 e 2016, le flotte non sono disposte ad accettare un nuovo blocco dell’attività di pesca senza il pagamento dei premi precedenti.

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