PESCE SPADA RIFLESSIONI DOPO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLA PESCA DI BRUXELLES

E’ di ieri sera la notizia che i ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’U.E. riuniti a Bruxelles nei giorni 11 e 12 dicembre u.s. hanno raggiunto un accordo sulle possibilità di pesca per il 2018 nell’Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Nero.    L’Italia relativamente alle quote di pesca del pesca spada conferma  il totale disaccordo sulle possibilità di pesca determinate per il mar Mediterraneo.  Il MIPAAF ha già presentato un ricorso di annullamento alla Corte di Giustizia europea contro la decisione che fissa la quota di pesca dell’anno 2018 relativa a 3.736 tonnellate, giudicata dal nostro Governo penalizzante per la nostra flotta.   L’Italia pur non opponendosi al compromesso finale sulla proposta di Regolamento relativa alla pesca dell’anno 2018, si è però riservata il diritto di contestare le disposizioni sulle catture di pesce spada.   Posizioni ineccepibili quelle del nostro Paese, ma se venissero confermati i dati di catture al prossimo 31.12.2017, ci troveremo difronte alla difesa di posizioni insostenibili.   Infatti ad oggi 13 dicembre 2017, i dati delle catture di pesce spada italiano raggiungono a mala pena le 1.500 tonnellate, e se tutto dovesse andare per il verso giusto con valutazioni ottimistiche potremo raggiungere le 2.000 ton. di catture. Questo significa il 54% delle catture della quota autorizzata, le conclusioni dal parte di Bruxelles potrebbero essere tre:  – “pretendete maggiori quote e catturate la metà di quelle autorizzate ?”;  – “i dati italiani non sono reali e neppure il nostro sistema di controllo è affidabile”;  – (in presenza di un crollo di catture delle flotte di più Stati unionali del Mediterraneo) si potrebbe ipotizzare la riduzione drastica delle quote per l’anno 2018 che supererebbero di gran lunga quelle per le quali abbiamo sollevato doglianza alla Corte di Giustizia.     Un “cul de sac” dal quale dovremo uscire con la massima attenzione.

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