PORTOSCUSO

Il comparto della pesca assume nel Sulcis Iglesiente una particolare importanza sia da un punto di vista strettamente economico, sia da quello culturale. La pesca infatti caratterizza la storia di questi territori e delle sue popolazioni.

L’importanza del comparto della pesca in questa provincia è testimoniata dalla presenza di 265 battelli, pari al 18% della flotta regionale. Le attività più importanti sono quelle della pesca di prossimità, della pesca d’altura, della pesca lagunare e dell’acquacoltura.

Le produzioni sono prevalentemente orientate sulle specie autoctone, come orate, spigole, muggini. Il mercato di sbocco è principalmente quello locale, di Sant’Antioco ed in seconda battuta quello di Cagliari.

Un discorso a parte merita poi la pesca del tonno, che costituisce da sempre un binomio inscindibile con l’isola di Carloforte. Per l’Isola questa attività ha rappresentato il traino dell’economia, dai primi del secolo fino a metà degli anni settanta. Svariate centinaia erano le persone coinvolte per diversi mesi all’anno, come numerose erano le tonnare in attività. Il declino ha coinciso con l’insediamento dell’area industriale situata nella vicinissima Portovesme. Il forte inquinamento dell’area ha determinato un impoverimento della biomassa marina in quel tratto di mare e, conseguentemente, un dirottamento del branco di tonni in entrata dall’Atlantico.

La dismissione della discarica a mare dei fanghi rossi dell’area industriale di Portovesme e le recenti bonifiche hanno notevolmente migliorato le condizioni del tratto di mare e nell’ultimo triennio l’attività della tonnara di Carloforte è ripresa, spinta in primo luogo dalla forte domanda del mercato giapponese.

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