TRA “LUCI ED OMBRE” IL PROVVEDIMENTO DI RITIRO DELLE IMBARCAZIONI DA PESCA

DEMOLIZIONI – MISURA ART. 34 DEL FEAMP

Sono state pubblicate il giorno 03 novembre sul sito del MIPAAF le liste degli ammessi ai benefici, di questi pochi vedranno accolte le loro istanze e tanti rimarranno all’asciutto in base alle chiare limitazioni e dotazioni che hanno ogni segmento (GSA), cluster (ATTREZZO) e sott-cluster (LFT).   E’ difficile, ora, esprimere un giudizio sul provvedimento, buona parte del mondo della pesca professionale è in attesa di vedere se si riuscirà ad impegnare tutte o larga parte delle risorse del FEAMP, destinate alla misura del c.d. “fermo definitivo”, che riguarda la demolizione di una parte della flotta nazionale, in particolare per i sistemi strascico, volante, circuizione, palangaro, ecc… , il tutto con una dotazione di spesa di circa €. 66.000.000,00 da impegnarsi inderogabilmente entro il 31.12.2017.

L’obiettivo è quello di far uscire dal settore produttivo almeno l’8% delle flotta.   Si addensano però nubi sul provvedimento, per varie ragioni.

  • In primis, la presenza delle domande civetta, presentate a solo scopo defatigatorio da diverse imprese, che in realtà non avevano e non hanno alcun intenzione di demolire, ma bensì al solo scopo di “mettere il capello sulla sedia” per il principio del non si sa mai !   Queste tecnica dei franchi tiratori, ha già fatto perdere alla dotazione nazionale FEP (2007-2013) circa 14.000.000,00 di euro nella sola misura dei ritiri definitivi.  L’amministrazione “non si poteva, quindi, non sapere”, riteniamo pertanto che sarebbe stato sufficiente inserire nel provvedimento misure di dissuasione, per chi con anticipo non avesse manifestato la mancanza di volontà di demolire, tutto questo al solo fine di permettere il riutilizzo delle risorse da parte di altre imbarcazioni con il doppio obiettivo di permettere al nostro Paese di spendere sulla misura tutte le risorse allocate e permettere, a chi effettivamente avesse voluto demolire, di uscire dal settore.  Attendiamo, ma così potrebbe non essere, visti i segnali che giungono da varie parti d’Italia.   Va ricordati che Coldiretti-Impresapesca in sede di Autorità di gestione del FEAMP, lo scorso anno, aveva prospettato questo pericolo ed aveva chiesto di eliminare dalla possibilità di partecipare al bando i pentiti della misura FEP che avevo provocato la perdita di quattordici milioni di euro.   Così non è stato e siamo rimasti inascoltati.
  • In sub-ordine, nelle liste appaiono collocate in graduatoria, nei cluster dello “strascico”, barche da hanno sempre e solo effettuato l’attività di pesca a “volante” ed a “circuizione” con attività mirata su specie bersaglio pelagiche.  Così il provvedimenti si presenta totalmente inadeguato al raggiungimento degli obiettivi, perché la eliminazione dell’8% della flotta rivolta allo strascico, non viene soddisfatta, eliminando di fatto, nel cluster strascico,  barche che non sono autorizzate alla pesca a strascico e che non hanno mai operato con tale sistema.  Vediamo in graduatoria barche che da sempre hanno operato con attività bersaglio non rivolta alle specie demersali tipiche dei sistemi a traino di fondo, come lo strascico ed i rapidi, ma bensì che hanno operato alla pesca di risorse pelagiche.   Per giunta tali imbarcazioni, si nota posizionate nei primi posti della graduatoria  nei vari cluster dello strascico della GSA17 e GSA.18.   Barche che avrebbero dovuto essere collocate nel cluster GSA17 e 18 delle barche operanti a pelagici.   Temiamo pertanto di vedere autorizzate alla pesca volante o a circuizione, nel breve termine, nuove barche che andranno ad operare alla pesca dei piccoli pelagici inserite nello specifico Piano di Gestione per l’ Adriatico, anche in sostituzione di quelle ritirate !?!
  • Ed infine i tempi ristretti dell’iter del provvedimento: – Corte dei Conti, – Gazzetta Ufficiale, – Notifica tramite Capitaneria e – Riconsegna della Licenza di pesca, significa, da un punto di vista cronologico, arrivare a ridosso della fine anno, così che non vi sarà più la possibilità di riutilizzo delle risorse, in caso di non impegno delle risorse per mancanza di istanze e per rinunce.

Resta comunque una positiva sensazione in quanto ha visto la luce un provvedimento tanto atteso del settore, che potrebbe dare soddisfazione sia a chi esce definitivamente ma anche a chi resterà, a svolgere una attività con meno competitor e con più risorse da gestire e catturare.   Speriamo che l’amministrazione comprenda la necessità di un veloce correttivo delle emergenze sopra segnalate per evitare deprecabili contenziosi e ricorsi che potrebbero bloccare il buon esisto del provvedimento e far perdere all’Italia non grande opportunità di riequilibrio della flotta.

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